Pianta erbacea annuale di 10-30 cm;
Fusti prostrati, ascendenti o eretti, ramosi con peli patenti o appressati;
Foglie basali oblanceolate, subsessili, acute; foglie cauline minori; tutte le foglie con peli diritti appressati rivolti verso l’apice;
Infiorescenza allungata con molti fiori e senza brattee; corolla con tubo di 2 mm, fauce gialla e lembo blu-chiaro, allargato a coppa da champagne;
Nucule nere (talora un po’ verdastre) con apice acuto e orlo ben distinto.
Il termine del genere fu usato da Dioscoride in "De Arte Medica" per raggruppare quelle piante che poi vennero inserite in questo genere. È la traduzione dal greco mŷs, myós = topo + oûs, othós = orecchio, forse per a forma lanceolata e pelosa delle foglie, simili all'orecchio di un topo. L'epiteto specifico è parola latina e significa “dei campi arati”.
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