Pianta erbacea perenne cespitosa di 1-4 dm con bulbo-tubero piriforme o ellissoidale;
Foglie largamente lanceolate, più lunghe che larghe, tutte basali;
Fiori alla base avvolti da una spata ialina, mucronata, con strette ali membranose; perigonio con tepali rosei uniti alla base in un lungo tubo incolore; 6 stami con antere gialle; 3 stili liberi con stimma papilloso, ricurvo ad uncino;
Capsula 3-loculare, ovoidale, con apice acuto, ricca di semi.
Il nome del genere deriva dalla Colchide, antica regione del Mar Nero corrispondente dell’odierna Georgia russa, dove, secondo Dioscoride, la pianta era abbondante e la leggenda vuole abitasse la maga Medea, che un giorno nel fabbricare una pozione magica, lasciandone cadere a terra una goccia, diede origine al colchico. Il nome specifico indica la stagione della fioritura.
I semi sono provvisti di un’appendice che ne favorisce la dispersione da parte delle formiche.
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