Albero deciduo monoico di 4-8 m con chioma globosa, espansa e bassa;
Fusto diritto o sinuoso con corteccia brunastra, molto rugosa e irregolare con fessurazioni a placche o a strisce;
Rami giovani glabri, lenticelle longitudinali allungate;
Foglie alterne, con picciolo di 2-3 cm e lamine triangolari, acute, dentate, con base più o meno arrotondata, un po’ asimmetrica; foglie glabre salvo brevi ciuffi di peli alla biforcazione della nervatura centrale, più scure di sopra; foglie dei polloni tripartite;
Fiori unisessuati divisi in amenti ♂ penduli (3-4 cm), e spighe ♀ corte (1.5 cm);
Sincarpo ovale o cilindrico bianco-verdastro o ± screziato di scuro.
In latino si usava il termine Morus celsa = moro alto, per indicare il gelso, distinguendone così i frutti da quelli dei rovi (Morus nigra). Il termine usato per indicare le due specie fa evidente riferimento alla colorazione dei frutti.
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