Dal 5 al 7 ottobre, l’associazione Arch’è, in collaborazione con il Liceo Ariosto e con la Fondazione Giorgio Bassani, riapre i giardini della scuola, c.so Ercole I d’Este 25a, dalle 14:30 alle 17:30. Sullo sfondo del loggiato rossettiano di Palazzo da Castello-Prosperi-Sacrati, verrà esposta la mostra in progress "I luoghi della poesia di Giorgio Bassani: Maratea e dintorni" a cura di Silvana Onofri.
La mostra si è arricchita in corso d’opera, di un nuovo pannello dedicato alla poesia “La porta rosa”, progettato da Sofia Bassi, Sara Bersanetti, Giorgia Cazzola, Francesco Franchella, Michele Guerzoni, Mara Leonardi, Isabella Marulli e Tommaso Ricci, stagisti dell'alternanza scuola-lavoro tra il Liceo, la scuola di Bassani, e l’Associazione Arch’è.
Bassani scrive la poesia nell'estate del 1973, in seguito alla visita al parco archeologico di Velia, l'Elea di Parmenide. Era accompagnato da Anne-Marie Stehlein, sua compagna negli anni di Maratea e guidato dall’archeologo Mario Napoli che aveva scavato la porta, costruita dai coloni Focesi, nel 1963 e l'aveva chiamata in questo modo sia per il gioco di pietra e luce, che al tramonto crea uno splendore rosaceo, sia da Rosa, il nome “dell'ancor giovane sua sposa e madre dei sui figli”. Giorgio Bassani conclude la poesia ricordando Ferrara, la sua ossessione: "Non lasciarmi solo a scavare nella mia città a resuscitare / grado a grado alla luce / ciò che di lei sta sepolto là sotto il duro / spessore di ventimila e più giorni / È là Rosa mia mia Regina che io sono giovane e bello e puro / ancora / là l'esclusivo padrone e signore per sempre il solo / Re". Tra le poesie di “Epitaffio” e d “In gran segreto”, molte prendono spunto da Maratea e dal retroterra lucano e ad Anne-Marie e a Bassani fanno riferimento le numerose testimonianze di abitanti e villeggianti.
Ingresso gratuito, chiuso in caso di pioggia
Dal 9 ottobre la mostra si sposta negli spazi espositivi del Liceo Ariosto, via Arianuova 17. Visite dal lunedì a sabato dalle 8:30 alle 13:00