Carmine Abate è originario di una delle numerose comunità Arberesche della Calabria, ma gli studi e la vita lo hanno portato altrove.
I suoi libri raccontano le distinte anime che convivono in una regione che evoca storia, culture e tradizioni lontane eppure tuttora così presenti. Raccontano di arrivi, partenze e migrazioni. Di luoghi che evocano, richiamano e si sovrappongono sempre a un “altrove”, nelle storie di “germanesi”, “mericani” e altri viandanti, di ritorni al paese di origine per poi ripartire verso il nord dell’Italia e dell’Europa. Un nord al quale alla fine si finisce per appartenere.
“E tra la nostalgia di chi parte e di chi resta, la difficile ricerca dell’identità. E infine la comprensione che emigrare non è solo strappo, ferita, ma è soprattutto ricchezza. Che non è inevitabile sentirsi lacerati tra due o più mondi. Che si può vivere, semplicemente, per addizione”. Vivere per Addizione e altri racconti, Ed. Mondadori.
I libri di Carmine Abate sono tradotti in molti paesi e hanno vinto numerosi premi: fra i più recenti, il premio Campiello 2012 per il romanzo La Collina del Vento.
Nell’incontro, tenutosi lo scorso 8 maggio nell’Atrio Bassani del Liceo, lo scrittore ha parlato anche del suo ultimo romanzo, Il bacio del pane, edito da Mondadori, presentato anche al Salone del libro di Torino.
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