76 Cella elettrolitica con accessori
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Electrolytic cell with copper plate accessories
Volta invented this appliance, called dry battery, to try to solve some problems due to the column battery.
Il dispositivo consiste in un contenitore in vetro coperto da un disco di legno, provvisto di due fessure, nelle quali sono introdotte rispettivamente una piastrina di rame e una di zinco che fungono da elettrodi. I due elettrodi possono scorrere lungo il loro asse verticale ed essere immersi o meno in una soluzione elettrolitica che in genere occupa i due terzi del contenitore.
Ogni metallo, immerso in un elettrolita, in particolare in un suo sale, libera degli ioni positivi che vengono trattenuti in prossimità della superficie del metallo stesso, quest’ultimo si trova così con cariche negative in eccesso. Fra la superficie del metallo e la soluzione elettrolitica si stabilisce così una distribuzione di cariche di segno opposto e quindi una differenza di potenziale che, raggiungendo un determinato valore, potenziale d’elettrodo, determina l’arresto del processo di ionizzazione. Poiché il potenziale dell’elettrodo zinco-elettrolita è diverso da quello rame-elettrolita, tra i due elettrodi si crea una differenza di potenziale che coincide con la forza elettromotrice della pila a circuito aperto. Qualora si colleghino metallicamente le estremità degli elettrodi, il dispositivo funziona come un elemento di pila voltaica, ossia un generatore a corrente continua. Il processo chimico all’interno della cella viene mantenuto dal passaggio della corrente nel circuito esterno. Con tale passaggio il processo di ionizzazione nell’elettrolita continua nel tempo, fino al verificarsi di fenomeni di polarizzazione.
Volta ideò questo dispositivo, detto pila a tazza, per risolvere alcuni inconvenienti della pila a colonna e propose anche di organizzarne diversi elementi in serie, secondo una disposizione da lui denominata "pila a corona di tazze".