59 Macchina magneto-elettrica del Clarke
n. 663 / 1919 - £ 50,00 ( Vol. III n. 3823 )
230x190x120 / Dalan - (Ferrara)
Clarke’s magneto-electric machine
A patented, improved, magneto-electric machine, for nervous diseases. It can treat toothache, painful tics and neuralgia. 1862, first prize medal, London 1878, silver medal, Paris
Il dispositivo è posto all’interno di una scatola di legno che è possibile chiudere per mezzo di due gancetti. L’apparato elettromagnetico è costituito da due bobine, protette da un tessuto di velluto e in grado di ruotare attorno ad un asse trasversale fissato ad una struttura metallica sagomata, e da una calamita a ferro di cavallo, disposta orizzontalmente su un lato della struttura stessa. Una ruota finemente lavorata, provvista di puleggia e di cinghia, trasmette alla bobina il movimento che le viene impresso dalla rotazione manuale di una manovella posta all’esterno della scatola. Una lastra di ferro, azionabile per mezzo di una leva, che termina anch’essa esternamente alla custodia con un pomello, permette di chiudere il circuito magnetico della calamita quando la macchina non è in funzione in modo da mantenere, nel tempo, la sua magnetizzazione. Ai lati della scatola sono presenti due morsetti nei quali si connettono, ad incastro, gli spinotti di due fili di rame isolati che presentano ciascuno, all’altra estremità, una maniglia in ottone.
Azionando la manovella esterna si trasforma energia meccanica in energia elettrica sfruttando il campo magnetico della calamita nel quale ruotano le bobine. L’intensità della corrente prodotta è regolabile con la velocità di rotazione della manovella stessa.
Si tratta di un apparecchio portatile di tipo elettromedicale molto in uso nella seconda metà del XIX secolo. All’interno del coperchio della scatola di legno si trova un’etichetta di carta che riporta delle immagini esplicative e le indicazioni per l’uso, oltre ad alcuni riconoscimenti attribuiti all’inventore dell’apparato e al conseguente brevetto.
Indicazioni per l’uso:
Connettere i due fili metallici con i morsetti sul lato della scatola e applicare le maniglie collegate con l’altro capo dei fili metallici a qualsiasi parte della persona attraverso la quale si desidera far passare la corrente. Girare poi la manovella regolando l’intensità di tale corrente per mezzo della velocità impressa e per mezzo del pomello sul lato della scatola; si consiglia di incrementare l’intensità della corrente elettrica in modo che essa risulti gradita al paziente.
E’ meno spiacevole per il paziente se spugne umide sono poste in fondo alle maniglie e applicate alla pelle poiché esse impediscono la sensazione di formicolio. Le spugne non debbono mai essere messe all’interno della scatola ancora bagnate poiché fanno arrugginire la macchina.
Nel trattare il mal di denti, i tic dolorosi o la nevralgia l’operatore tiene una delle due maniglie, pone le sue dita o la spugna sulla parte ammalata mentre il paziente stringe l’altra maniglia.
Nel caso in cui si applichi al piede, si pone una delle maniglie nell’acqua insieme al piede e si tiene l’altra in mano, applicandola a qualsiasi parte del corpo. Gli ingranaggi devono essere oliati di tanto in tanto.
Macchina magneto-elettrica per disturbi nervosi, brevettata e migliorata.
1862, Londra, medaglia primo premio.
1878, Parigi, medaglia d’argento.