58 Macchine di Winshurt
n. 347 / 1888 - £ 84,00 ( Vol. I n. 872 )
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Wimshurt’s machine
Invented in 1880 by the English engineer James Wimshurt (1832-1903), the machine is one of the most developed induction electrostatic machines. Since it can produce high potential differences, it has been used for several and important applications, for example in the excitation of X-rays tubes.
Il dispositivo è costituito principalmente da due dischi di ebanite uguali, coassiali, disposti verticalmente e vicini tra loro, sulle cui facce sono applicati dei settori di stagnola in ugual numero. I dischi vengono fatti ruotare, attorno al loro comune asse orizzontale, l’uno in verso opposto all’altro, tramite una manovella e un sistema di pulegge e di cinghie di trasmissione.
Due conduttori diametrali, non paralleli tra loro, posti esternamente ai dischi, terminano con spazzole metalliche che sfregano rispettivamente sui settori di un disco e su quelli dell’altro.
Una coppia di pettini uguali è situata all’estremità del diametro orizzontale: ciascuno di essi abbraccia le facce esterne dei dischi e termina con un collettore sferico.
I settori, quando i dischi ruotano, si elettrizzano per strofinio e la carica, portata da un settore di un disco, influenza il settore corrispondente sull’altro disco, caricandolo di segno contrario, mentre, attraverso le spazzole e il conduttore diametrale, influenza anche il settore diametralmente opposto che risulta carico di segno uguale alla carica primitiva. Tali considerazioni riferite a tutti i settori spiegano l’aumento dell’elettrizzazione dei due dischi e il fatto che le cariche, trasmesse per induzione attraverso i pettini, vadano a caricare i collettori sferici di segno contrario stabilendo così una differenza di potenziale che può raggiungere anche alcune centinaia di migliaia di volt. Le cariche accumulate tendono a neutralizzarsi reciprocamente e qualche volta riescono a vincere la resistenza dell’aria facendo scoccare una scintilla. In genere i collettori comunicano coi pettini attraverso condensatori cilindrici del tipo della bottiglia di Leida, il cui scopo è quello di accumulare quantità di cariche rilevanti prima che possa scoccare la scintilla. Uno dei due dispositivi della collezione manca dei collettori e dei condensatori.
La macchina, ideata nel 1880 dall’ingegnere inglese J.Wimshurt (1832-1903), è l’ultima, in ordine di tempo, delle macchine elettrostatiche ad induzione ed ebbe in passato numerose ed importanti applicazioni per esempio per l’eccitazione dei tubi a raggi X.