41 Foravetro
n. 339 / 1875 - £ 15,00 ( Vol. I n. 362 )
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Glass piercing
The appliance, used for didactic purposes, permits to experiment the mechanical effects of the electric discharge through the breaking of thin glass layers.
Su una base in legno sono fissate due colonne isolanti aventi le estremità inserite in cilindri cavi di ottone, esse reggono una struttura trasversale anch’essa in legno, che presenta due pomelli metallici in corrispondenza delle colonne e centralmente un sistema verticale costituito da due punte metalliche scaricatrici. La punta inferiore è fissata sul fondo isolante di un vaso di vetro a pareti spesse inserito in un telaio di ottone, è collegata elettricamente ad un piccolo gancio metallico e sporge appena al di sopra del bordo smerigliato del vaso. La punta superiore è regolabile a scorrimento in altezza e termina con una sfera.
Si posiziona sull’orlo del vaso una lastra di vetro di spessore 1-2 mm avendo cura di verificare che la punta inferiore tocchi la lastra stessa. Quando si collega il gancio inferiore e la sferetta della punta superiore con una batteria di bottiglie di Leyda o con una macchina elettrostatica si ha il passaggio tra le punte di una scarica elettrica che, costretta ad attraversare il dielettrico, ne provoca la foratura. Per evitare che la scarica si ramifichi si versa sulla superficie della lastra una piccola goccia d’olio o di mercurio nella quale si immerge la punta superiore.
L’apparecchio, utilizzato per fini didattici, permette di sperimentare gli effetti meccanici della scarica elettrica attraverso la rottura di sottile lamine di vetro. Tale dispositivo si prestava bene anche a perforare carta e cartoncino; fu ideato nel 1740 da J.A. Nollet per provare la sua teoria sui due fluidi elettrici " effluente" e "affluente", in uscita e in entrata in un corpo.