E' una delle famiglie più ricche di specie (ca. 3.700 specie) diffuse in tutto il mondo principalmente nelle zone temperate. Molte specie sono usate in cucina (carota, prezzemolo, sedano ecc.), molte altre sono velenose (es. cicuta)
Erbe annue, bienni o perenni, aromatiche (olii eterei) con fusto articolato in nodi e internodi. Alcune specie sono spinose (Eryngium).
Foglie: di diverso tipo, per lo più alterne, pennatosette con piccioli guainanti il fusto (foglie intere in Bupleurum); stipole per lo più assenti
Fiori: piccoli, ermafroditi, a simmetria raggiata riuniti in un’infiorescenza ad ombrella semplice o composta (ombrelle e ombrellette). Nella carota (Daucus carota) i fiori marginali dell’ombrella sono asimmetrici per attrarre gli impollinatori
Sepali: 5 spesso ridotti in dentelli o mancanti
Petali: 5 spesso bilobi o con apice ripiegato
Stami: 5
Pistillo: ovario 2carpellare infero contenente due ovuli; 2 stili corti divergenti, ingrossati alla base in un cuscinetto (stilopodio)
Frutto: Schizocarpo (diachenio: due acheni lisci o costolosi affiancati centralmente), che si frammenta in due mericarpi collegati da un filamento detto carpoforo.
Il vecchio nome della famiglia “Umbelliferae” deriva dalla caratteristica forma ad ombrella dell’infiorescenza e rappresenta il primo gruppo di piante sottoposto allo studio sistematico nel 1672 da Robert Morison.