22 Piezometro di Oersted
n. 241 / 1875 - £ 90,00 ( Vol. I n. 142 )
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Oersted’s piezometer
This device was used to verify the dependence on the pressure of the volume of liquids.
Il dispositivo consiste in un recipiente cilindrico di vetro a pareti spesse, inserito in una solida base di ottone e sormontato da un’armatura, anch’essa in ottone, dotata di uno stantuffo verticale comandato da una vite a tenuta, e, lateralmente, di un rubinetto che permette la comunicazione con l’ambiente interno. Il piezometro vero e proprio è formato da un’ampolla di vetro congiunta ad un capillare e collegata sia ad un termometro sia ad un manometro ad aria compressa, elementi contenuti nel suddetto recipiente cilindrico e qui mancanti.
Il dispositivo veniva utilizzato per studiare la dipendenza del volume dei liquidi dalla pressione. Il liquido da esaminare era contenuto nella suddetta ampolla e, parzialmente, nel capillare chiuso verso l’esterno da una goccia di mercurio. Dopo aver riempito d’acqua, che funge da liquido piezometrico, il recipiente cilindrico si esercitava su di esso una forte pressione abbassando, tramite la vite, lo stantuffo. Tale pressione si trasmetteva con la stessa intensità sia sulla parete esterna dell’ampolla sia, attraverso la goccia di mercurio, su quella interna. Lo spostamento del mercurio nel capillare verso l’ampolla non solo evidenzia la comprimibilità del liquido in essa contenuto ma permette anche di misurare il grado di comprimibilità in funzione della pressione indicata dal manometro. Una volta ristabilita la pressione iniziale, aprendo il rubinetto presente nella parte superiore del dispositivo, il menisco nel capillare tornava nella posizione iniziale; da tale comportamento si deduce che i liquidi, oltre che comprimibili, sono dotati anche di elasticità volumetrica.
I primi studi sulla comprimibiltà dei liquidi risalgono agli Accademici del Cimento; in seguito la ricerca proseguì con il contributo di diversi scienziati, tra questi H.C.Oersted, da cui il dispositivo prende il nome.