79 Pila termoelettrica

n. 388 / 1871 - £ 30,00 ( Vol. I n. 454 )

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Lo strumento è costituito da nove coppie bimetalliche di bismuto-antimonio avvolte da una custodia in legno recante all’estremità superiore due serrafili e sostenuta da un’asta con piedistallo anch’essi in legno. Le coppie bimetalliche sono collegate in serie e ripiegate su se stesse in modo che tutte le saldature pari fuoriescano da uno stesso lato della custodia e quelle dispari dall’altro.

Se si crea una differenza di temperatura fra le saldature pari e dispari, ad esempio affacciando un lato della pila verso una sorgente di calore o ponendolo in contatto con un corpo caldo, si produce, per effetto Seebeck, fra ciascuna coppia, una differenza di potenziale, aumentata dal collegamento in serie. Il dispositivo in tal senso diventa una pila che può essere inserita in un circuito per mezzo dei serrafili. L’intensità della corrente, misurata generalmente con un galvanometro, dipende dalla differenza di potenziale detta forza elettromotrice di Seebeck che, entro certi limiti, è proporzionale alla differenza di temperatura che la provoca. Lo strumento può essere usato altresì come termometro sensibilissimo in grado di rivelare una differenza di temperatura tra le due serie di saldature anche dell’ordine di un milionesimo di grado centigrado e può servire per esplorare la distribuzione di energia dello spettro nella regione dell’infrarosso. A secondo dei materiali utilizzati per costruire la termocoppia, come ad esempio semiconduttori o materiali ceramici, si possono ottenere forze elettromotrici di Seebeck piuttosto elevate, in questi casi il dispositivo può essere anche usato per misurare la temperatura degli alti forni.

Le prime realizzazioni pratiche della pila termoelettrica sono dovute al fisico francese J.B.J.Fourier (1769-1830) e al fisico danese H.Oersted (1777-1851).