54 Lampada Edison
n. ... / 1936 - £ 500,00 ( Vol. IV n. 5367 )
110x110x180 - la base reca inciso il numero 5360
Edison lamp
The Edison lamp allows us to verify the thermo-electronic effect, discovered by the American inventor T. A. Edison (1847-1931).
Su un portalampada di legno a forma circolare, dotato di due coppie di serrafili, è inserito lo zoccolo di una valvola termoionica ad incandescenza, per mezzo di quattro spine di contatto formanti un quadrilatero non regolare in modo da consentire l’inserimento corretto dello zoccolo stesso. La valvola è costituita da un’ampolla di vetro nella quale è stato fatto il vuoto e al cui interno sono presenti un filamento metallico difficilmente fusibile e una piccola lastra, anch’essa metallica, che comunica con una sorgente di elettricità.
Dopo aver portato ad incandescenza il filamento mediante una batteria di accensione si può constatare, per mezzo di un milliamperometro, che il filamento incandescente emette elettroni poiché se la placca è carica positivamente si neutralizza mentre ciò non accade se essa è carica negativamente. Se la placca è mantenuta ad un potenziale costante positivo, nel circuito si stabilisce una corrente di elettroni che internamente vanno dal filamento alla placca ed esternamente dalla placca al filamento; tale corrente è detta corrente anodica.
La lampada Edison permette di verificare che l’emissione di elettroni non è quindi prodotta soltanto dalla scarica elettrica nei gas molto rarefatti, come è stato descritto nei tubi Crookes, ma anche da un filamento metallico portato all’incandescenza nel vuoto. Tale effetto viene detto effetto Edison o termoelettronico, scoperto dal celebre inventore autodidatta statunitense T.A.Edison (1847-1931), nel 1883, mentre studiava le cause dell’annerimento, dopo ore di funzionamento, della lampadina da lui ideata. Per risolvere tale inconveniente provò ad inserire al di sopra del filamento una lamina sottile di metallo, una specie di schermo raccoglitore delle impurità rilasciate dal filamento durante l’incandescenza. Con tale sistema non eliminò il fenomeno dell’annerimento dell’ampolla ma ne scoprì uno nuovo di rilevante importanza ossia il passaggio di elettroni, e quindi di corrente elettrica, attraverso il vuoto, presente all’interno della lampadina, senza un normale collegamento metallico. Circa venti anni dopo il fisico ed elettrotecnico inglese G.A. Fleming (1849-1945) approfondì lo studio sperimentale e teorico dell’effetto termoelettronico scoperto da Edison. Infatti verificò, con un diodo di Fleming, che, quando un filamento immerso nel vuoto diventa incandescente, gli elettroni che ruotano attorno ai propri nuclei sfuggono dalle loro orbite in numero proporzionale alla temperatura del filamento stesso venendo velocemente attirati dalla piastrina metallica.